Le opere affidate al Conscoop per la realizzazione, a Forlì, di una nuova centrale di termovalorizzazione dei rifiuti solidi e dei servizi a essa connessi, risponde a obiettivi di efficienza e di miglioramento dell’impatto ambientale che l’Amministrazione Comunale si è data. Il lavoro eseguito si è basato sulla configurazione dell’impianto costituito da: un sistema di ricezione rifiuti, comprendente l’avanfossa e i portoni di scarico, un sistema di movimentazione rifiuti, la fossa (dotata di due carriponte con benna), un sistema di trasporto scorie, un generatore di vapore a griglia e relativi sistemi ausiliari, un sistema di depurazione fumi con due stadi di filtrazione a secco, un ventilatore di estrazione fumi e relativi elementi ausiliari, un sistema di stoccaggio e trasporto dei reagenti e dei residui, un sistema di monitoraggio delle emissioni del camino e del processo, un turbogeneratore a vapore (TGV) e suoi sistemi ausiliari, un sistema di condensazione vapore ad aria (principale e secondario) e un sistema ad acqua di alimentazione caldaia. Infine, all’interno dell’edificio è stata installata una turbina, detta “ciclo termico”, per la produzione di energia elettrica.
FOCUS
La termovalorizzazione, come metodo di trattamento dei rifiuti solidi urbani, si è diffusa sul territorio nazionale nel periodo compreso tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’80.
In merito, la Regione Emilia-Romagna, si è posizionata all’avanguardia in Italia con la realizzazione di impianti, per complessive 11 linee di trattamento termico di cui: 2 a Reggio Emilia, 3 a Bologna, 2 a Coriano di Rimini, 2 a Modena e 2 a Forlì. In quest’ultima area si è poi operata una significativa riqualificazione legata all’efficienza tecnica e alla sostenibilità ambientale degli impianti.