Il lavoro, affidato al Conscoop, è avvenuto in seguito al terribile terremoto avvenuto nel 2016 nelle Marche e proprio per questa ragione, il progetto ha previsto innovative tecniche di costruzione antisismica al fine di garantirne la piena sicurezza.
L’acronimo che definisce l’intera struttura è “CHIP”, Chemistry Interdisciplinary Project e in effetti la forma architettonica che la caratterizza ricorda proprio quella di un chip informatico. La base quadrata con i lati che misurano 54 m e un’articolazione su tre livelli. Su ogni lato è stato previsto un varco di accesso segnato da un percorso pedonale che, intercettando la quota altimetrica dell’intorno urbano, la proietta all’interno dell’edificio seguendo una traiettoria dettata dalla topografia. Alla geometria elementare della pianta si contrappone una sezione complessa, che interagisce con la pendenza del suolo generando due distinte spazialità sovrapposte e interconnesse. Il primo spazio aderisce al terreno e assume un carattere tettonico. Si mostra come una massa scolpita e abitata al suo interno, occupata da un’aula multimediale, una caffetteria e da laboratori speciali. Il secondo spazio si stacca dal suolo ed emerge come una figura astratta, idealmente sospesa tra la terra e il cielo, che accoglie al suo interno laboratori di ricerca, studi docenti e sale riunioni. Queste due spazialità restituiscono il principio strutturale che governa la costruzione dell’edificio: un ancoraggio al terreno espresso da massicci muri di contenimento e robusti pilastri di forma cilindrica, entrambi in calcestruzzo, che sorreggono una grande piastra su cui insiste un telaio in acciaio avvolto da un involucro trasparente schermato da doghe in alluminio microforato. Sulla sommità dei pilastri cilindrici, nel punto di contatto con la piastra, sono collocati i dissipatori sismici che, assorbendo passivamente l’energia liberata dal terremoto, isolano la struttura portante dell’edificio dagli effetti di un terremoto. Per le elevata resistenza alle azioni sismiche, l’edificio è stato ritenuto strategico nell’organizzazione delle operazioni di protezione civile durante eventuali future scosse telluriche.
Nel corso dei lavori sono state effettuate prove sismiche che hanno portato a una scoperta di rilevanza internazionale: attraverso un dispositivo di spinta, l’edificio, è stato mosso di circa 26 cm e nel momento in cui è stato rilasciato, lo stesso ha vibrato senza subire alcun danno.
Il complesso, che sorge in un’area di circa 7.000 m², consta di 44 laboratori e altrettanti uffici, alcune sale studio e un’aula conferenze. L’obiettivo è stato quello di creare spazi didattici all’avanguardia in grado di attrarre e far crescere ricercatori e ricercatrici da tutto il mondo.
L’edificio, certificato a livello energetico in classe A, è isolato sismicamente per ottenere un elevatissimo livello di protezione dei laboratori, all’interno dei quali saranno quotidianamente svolte attività scientifiche, con l’utilizzo di sofisticate apparecchiature. Inoltre, l’opera è dotata di impianti, forza motrice, illuminazione e segnali, impianti dati, rilevazione incendi, antintrusione, rilevazione gas, diffusione sonora e video sorveglianza, impianto fotovoltaico, gruppo elettrogeno e cabina di trasformazione MT/BT.